
VENEZUELA
E' notte nel letto dell'Orinoco e i suoni di scimmie e pappagalli destati dal passaggio della barca riempiono l'atmosfera buia. Si intravedono le forme degli alberi della foresta e il luccichio della luna sull'acqua mentre gli indio parlano un'incomprensibile spagnolo. L'aria è umida e calda a causa della fitta vegetazione tropicale. l'atmosfera che si respira è incredibilmente tesa ma affascinante ed allegra, siamo coscienti che la città più vicina si trova a molti chilometri di distanza e siamo in balia di un mondo nuovo e selvaggio di cui solo gli indio che ci vivono sono confidenti.
E' una serata qualsiasi di gennaio e la tribù aspetta il ritorno del loro cacciatore di bava.
Su quella barca un uomo sulla trentina si occupa del motore, il cacciatore illumina il letto piatto del fiume con una lampada mentre due giovani osservano rispettosamente i loro anziani.
Improvvisamente due occhi color fuoco brillano dal nulla e colui che guida la barca spenge il motore, il silenzio è assoluto e la tensione altissima. La barca si avvicina lentamente a quei due occhi fieri poggiati sull'acqua. Ora il buio è assoluto ed è rotto solo dal riflesso della luna sull'acqua, un colpo di fucile del cacciatore e l'acqua ribolle, gli indio prendono lancia e macete e lottano con l'animale mentre i giovani esultano eccitati dalla caccia. Il bava lotta con forza ma un colpo di macete alla gola gli toglie la vita. Gli indio riescono ad issarlo sulla barca e felici del loro bottino bevono whisky e festeggiano.
Io e Claudio rimaniamo inorriditi ma affascinati, osservare lo stile di vita di una tribù rimasta fedele alle proprie tradizioni e vedere che ancora vivono su palafitte, dormono su amache di tela artigianale e si cibano del bottino di una caccia pericolosamente a contatto della natura selvaggia, lascia un ricordo che difficilmente possa essere dimenticato.
Il Venezuela è una terra stupenda, peccato che le città siano invase da occidentali che sfruttano la povertà di un popolo fiero ed allegro che a parte pochi centri urbani vive a contatto di una natura stupenda. Da non perdere assolutamente è la regione dei Tepuy ai confini con il Brasile: una zona in cui altissime montagne dalle pareti verticali ed il tetto piatto, si stagliano all'orizzonte circondate da stupendi laghetti e maestose cascate naturali tra cui il Salto Angel, la cascata più alta del mondo. I Tepuy sono unici in quanto, data la loro particolare conformazione, non hanno permesso all'uomo di raggiungere le vette mantenendo un paesaggio preistorico. Alla loro base un bellissimo villaggio costruito a bassissimo impatto ambientale, permette di trovare comfort in mezzo alla natura selvaggia, ideale per una vacanza in pieno relax sulla riva di un lago.
Caracas è da evitare sotto capodanno a causa dei prezzi molto alti e la poca gente che frequenta i locali notturni.
Isla Margherita è molto povera e spiagge e mare non sono i posti paradisiaci che ci si aspetta. La cittadina principale è decadente.
Puerto La Cruz è una cittadina poverissima con tantissima prostituzione. Da evitare.
Bellissime ed affascinanti, anche se poverissime, sono le città fuori dal circuito turistico.
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