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TECNICA KAYAK

COME PAGAIARE

 

la pagaia

Non avendo gli scalmi (fulcri) per i remi, Il kayak deve essere portato come un tutt'uno con il proprio corpo. e' chi usa il kayak che deve usare il proprio corpo come un fulcro, necessario per la propulsione. serve per muoversi in avanti, dietro, lateralmente, per appoggiarsi e per raddrizzarsi quando, ci si trova rovesciati.

scegliere la pagaia

La pagaia non e' universale, ma dipende dalla nostra altezza. si sceglie in piedi, con il braccio alzato. le punte delle dita devono agganciare la pala della pagaia . Questo per un kayak di una larghezza fino a 60 cm. per quelli più larghi (biposto), la pagaia deve essere più lunga.

se si è di bassa statura va bene una pagaia fino a 20 cm. più lunga (vice versa se si è molto alti). La scelta va fatta tenendo anche conto della propria muscolatura e prestanza fisica.

sono da preferire Le pale con estremità arrotondate a quelle che diritte. impugnature ellittiche sono migliori di quelle circolari.

come pagaia di scorta sono ideali le divisibili. possono essere destre o sinistre (è la stessa cosa), e permettono di posizionare le pale sullo stesso asse.

Le pagaie leggere di legno, vanno bene tutto l'anno mentre quelle con i manici metallici sono fredde, scivolose, il manico è solitamente rotondo e può appesantirsi riempiendosi d'acqua.

per fare del turismo nautico occorre una pagaia adatta a tante manovre oltre alla propulsione, non servono certamente le varie pagaie da competizione (pale a cucchiaio, manici storti, le super asimmetriche, quelle al carbonio).

Le pale sono sfalsate di 90° o meno per favorire l'aerodinamicità contro vento (quando la pala immersa draga l'acqua quella opposta espone al vento il profilo della pala e non la massima superficie).

tenere la pagaia

La pagaia s'impugna fuori dall'acqua (in acqua e solo in condizioni d'emergenza). Per imparare bisogna portarla sopra la testa e simulare un rettangolo con i lati orizzontali formati dal manico e dalla linea braccio , spalle , braccio ed i lati verticali formati dagli avambracci . si ha la variante nel trapezio isoscele, avvicinando le mani, la loro distanza interna non deve superare la larghezza delle spalle. Trovata la posizione corretta si può segnarla sulla pagaia.

utilizzare la pagaia a pale sfalsate

Sul kayak bisogna appoggiarsi su due punti: 

- Sul sedile per mezzo degli ischi (ossa del bacino poste sui fianchi e di sotto l'osso sacro);

- Sui talloni, uniti, spingendo sul fondo del kayak. Le punte dei piedi, divaricate rispetto ai talloni, appoggiano sul punta-piedi,inclinate in avanti di circa 45°. Le gambe non sono distese, le ginocchia sono sotto il pozzetto, verso i bordi.

Lo schienale, consente di puntare i piedi e le ginocchia, per diventare un tutt'uno con il kayak quando si naviga sul mosso. in condizioni calme si ha una certa libertà delle ginocchia .

Il busto è eretto ma non perpendicolare perché piega leggermente in avanti . La parte superiore del corpo può ruotare liberamente.

Per immergere la pagaia da un lato e dopo nell'altro occorre ruotarla.

La mano destra (sinistra per i mancini) ha il polso in linea con l'avambraccio e trattiene la pagaia. La pala destra ha la parte concava che spinge in acqua, rivolta verso il corpo, perpendicolare alla superficie dell'acqua. La mano sinistra sostiene la pagaia senza stringerla, la pala sinistra presenta la concavità rivolta verso l'alto. Si passa la pala destra in acqua, e la si estrae per poi ripetere a sinistra. Per posizionare correttamente in acqua la pala sinistra occorre ruotarla.

durante la trazione, l'indice ed il medio fanno la maggior parte del lavoro, il pollice lavora poco, l'anulare ed il mignolo sono quasi distesi. La mano rimane sempre in linea con l'avambraccio. Mentre una mano tira l'altra spinge ma è quasi aperta. Le due mani, non rigidamente connesse al manico, alternano movimenti non faticosi migliorando così l'efficienza della pagaiata e la circolazione sanguigna.

sul kayak

in condizioni ideali

in acque calme sarà necessario ruotare il busto verso sinistra (o destra), il braccio teso con la pagaia parallela alle spalle, quella destra dovrà essere inclinata in avanti per poter immergere la pala il più avanti possibile. La pala si deve immergere vicina al bordo del kayak : il busto comincia a ruotare verso destra trasmettendo forza. Durante la pagaiata il braccio che spinge arriva fino all'asse longitudinale della barca. Il movimento delle ginocchia va su e giù e non tocca lo scafo. La pagaiata esprime il massimo rendimento fin quando la pagaia arriva all'altezza dei fianchi. L'entrata della pala deve avvenire senza spruzzi.

in condizioni di acque agitate

ILa situazione non è pericolosa ma si agisce in modo diverso. Si utilizza la pagaia come prima rinforzando la presa quanto basta ma modificando lo stile. la pagaiata è meno angolata rispetto all'orizzonte ad una maggior distanza dal kayak, che avrà un'andatura più serpeggiante. le ginocchia sono puntate e si muovono molto poco. tutto il corpo cerca le migliori condizioni di stabilità, senza però irrigidirsi. sarà fondamentale indossare il salvagente ed il pozzetto chiuso da un paraspruzzi .

Se le condizioni dovessero peggiorare e non possiede la pagaia di scorta legare al polso quella che ha poi rientrare

Le manovre

Cambiare direzione 

Per cambiare direzione si effettua una bella torsione del busto. Si appoggia di piatto in acqua il lato convesso della pala della pagaia, il più indietro possibile e vicino al bordo, mani in basso e gomiti in alto. esercitando pressione sulla pala immersa la si porta in avanti. Quando la manovra inizia inclinarsi come uno che fa una curva in moto. quando la pagaia è a 90° rispetto al kayak si è diritti ma la barca ha cambiato direzione.

La pagaia è tenuta lateralmente a destra (o sinistra) con la pala dietro immersa di taglio. Avvicinando la pala al bordo si vira a sinistra, allontanandola si vira a destra mentre la posizione centrale consente di tenere la rotta. La tecnica è utilizzata quando si naviga in corrente o nel surf.

Per far girare il kayak su se stesso orizzontalmente basta pagaiare in avanti su un lato ed all'indietro sull'altro, agire con le anche e con il corpo come se la pala della pagaia fosse un punto fermo.

in mare

Il kayak marino è fatto per tenere la rotta e vira se si interviene in modo deciso. La carena ha solitamente una linea di chiglia più accentuata che significa maggiore stabilità in rotta. Sbandando l'imbarcazione e mantenendo l'equilibrio si cambia la configurazione della carena e la linea di chiglia si trova spostata. La parte immersa prima era simmetrica ora è diventata asimmetrica ed il kayak non procede con moto rettilineo.

Per procedere e virare si pagaia in fuori, da un solo lato, con il corpo ed il bordo del kayak che si inclinano verso la pala attiva, angolata in modo da fornire sostentamento.

Per contrastare un vento laterale che fa deviare la rotta, con un ginocchio si preme in su il bordo sopravento e si continua a pagaiare.

La variante alla manovra sopradescritta consiste nel tenere la pagaia in modo asimmetrico aumentando la leva sottovento. I due modi si possono combinare.

Avanzare trasversalmente 

L'andatura serve per avvicinare un compagno, per prestare soccorso, per riguadagnare una posizione quando spostati da una corrente e per prendere confidenza con la pagaia ed il kayak.

Con la pala vicina al bordo, con una rotazione dei polsi la si mette perpendicolare al bordo, ora la mano alta tira e quella bassa spinge. Allontanata la pagaia si rimette la pala parallela al bordo e si ricomincia.

Le mani non devono guidare la pagaia lungo il proprio asse longitudinale perché la stessa affondando, vi metterebbe in crisi e non produrrebbe l'effetto desiderato.

si può anche, si ruota il corpo verso il lato che si vuol fare avanzare. Si tiene la pagaia con la mano alta sopra la testa, l'altra fa percorrere alla pala immersa una serie consecutiva di  "8" ruotando la pala ad ogni cambio di direzione. Il lavoro è eseguito dall'avambraccio e dal polso bassi. Il ginocchio opposto alla pala attiva deve inclinare il kayak verso il senso di marcia. Talvolta il bordo che avanza è immerso e si è fuori bordo procedendo di traverso con inaspettata celerità.

 
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